IL GLADIATORE 2: IL DECLINO DI UN GRANDE REGISTA

Un grande appello al nostro amico Ridley: mi ha profondamente deluso!
Dopo il grande successo del grande capolavoro cinematografico che ti è valso 5 Oscar, tu decidi dopo quasi vent'anni di farne un sequel!
Difatti, il lungometraggio è ambientato dopo gli avvenimenti del primo capitolo, però il clima è cambiato: dopo il breve periodo della dittatura di Caligola, sono subentrati i due imperatori gemelli Caracalla e Geta e il pensiero di Massimo e di Marco Aurelio di donare il potere al Senato romano è sfumato.
Tutto sembra finire nell'oblio: ma subentra Annone (Paul Mescal torna al grande schermo dopo la sua brillante performance in Estranei), che nel corso del film si scoprirà le sue vere origini: non è nient'altro che Lucio Vero, il figlio di Lucilla (Connie Nielsen ritorna a coprire il ruolo della donna amata ma non ricambiata di Massimo) e di Massimo Decimo Meridio e attraverso vari combattimenti nel Colosseo (riprendendo i valori che suo "padre" gli ha trasmesso), combattendo contro l'aguzzino della sua amata e sposo di Lucilla il generale Acacio (a parere mio, Pedro Pascal è stato più eccelso in altre pellicole ma soprattutto in serie TV come Games of Thrones, Narcos e The last of us) e combattendo contro il suo stesso "padrone" Macrino (posso confermare che Denzel Washington ha dato il massimo nell'interpretare tale ruolo, mostrando il vero stereotipo del villain, quasi eguagliando la performance di Joaquin Phoenix nel capitolo precedente), riesce a far tornare a Roma il suo splendore.
Non ho trovato alcun lato positivo: innanzitutto, molte inesattezze storiche (come l'uso del giornale che nell'antica Roma non esisteva, la dicitura sul memoriale di Massimo Decimo Meridio in inglese, il new entry degli squali che all'epoca non sapevano nemmeno cosa fossero: insomma, un complesso di errori imperdonabili), l'aggiunta della tecnica CGI (in particolar modo la scena del combattimento con gli ibridi cani - babbuini è troppo sfarzosa e surreale) ha fortemente danneggiato il film, a differenza del primo film che ha mostrato in tutto il suo splendore scenografico una versione di Roma dei tempi antichi, ricostruendo ogni minimo particolare.
Inoltre usare la stessa colonna sonora usata nel primo capitolo dà l'impressione di essere ripetitivo, di fare una sorta di "copia e incolla" perchè non si è creativi.
Il lato negativo di far un sequel - come del resto fare un remake o un live action - è sempre stato quello di "esagerare" in maniera esorbitante, opulente e pomposo: per alcuni spettatori può essere molto interessante e anche elettrizzante, ma per il sottoscritto ha fortemente fatto rivalutare il lavoro di un grande regista che nel corso degli anni ha mostrato sul grande schermo un caleidoscopio di emozioni incredibili.
Sono venuto a sapere, attraverso Instagram e varie interviste a Scott Ridley, che ci sarà un terzo capitolo: a malincuore, concludo con dire che temo che sarà un fallimento come in questo capitolo!
Scott, per me è un categorico NO!