IL TALENTO DI MR. RIPLEY: CHI SEI VERAMENTE, MR. RIPLEY?

Una giacca: da una semplice ed innocua giacca parte questo adrenalinico thriller del 1999.
Una giacca indossata involontariamente da Tom Ripley (personaggio più volte reinterpretato da grandi pilastri, dal nostro Alain Delain del 1960 fino a Andrew Scott nella omonima serie TV disponibile su Netflix, ma stavolta interpretato da un giovanissimo Matt Damon, dopo il suo successo ne Will Hunting - Genio Ribelle e Salvate il soldato Ryan), un giovane squattrinato che vive solamente di musica, che durante un ricevimento, fa la conoscenza di un grande magnate, il sig. Greenleaf che, attraverso la sua seduzione intellettuale e comunicativa, viene mandato da Greenleaf stesso in Italia, in particolare nella piccola città sicula Mongibello a recuperare il figlio viziato Dickie (la bravura di Jude Law riesce a proiettarci in una vita fatta di frivolezze e tradimenti), che vive in una sorta di "esilio dorato" insieme alla sua compagna Marge (Gwyneth Paltrow, ripresa dal premio Oscar Miglior Attrice Protagonista ne Shakespeare in Love. ci mostra una donna che all'inizio vede di buon occhio Tom, ma a poco a poco vede il suo lato oscuro e tenta, invano, di far calare la maschera).
Già da subito Tom riesce ad acquistare l'amicizia e la fiducia ad entrambi, poi cominciano a sentirsi "soffocati" dalla sua presenza, soprattutto dovuto all'arrivo dell'amico Freddy (Philip Seymour Hoffman, come sempre, riesce a interpretare in maniera impeccabile un ruolo adatto ai suoi standard cinematografici) e, durante una conversazione tra Dickie e Tom mutata successivamente in una rissa, Tom perde la testa colpendo a morte il povero Dickie.
Da quel momento, comincia per Tom un percorso oscuro, fatto di sotterfugi, altre uccisioni (tra cui Freddy, avendo scoperto la verità su Tom), rubando la vita privilegiata di Dickie - falsificando la sua firma, comprando abiti firmati, un lussuoso appartamento a Venezia a spese del padre, persino scrivendo una lettera del suo "suicidio" fino a portarlo alla pazzia e all'ossessione di voler diventare qualcuno di importante, una sorta di Mattia Pascal in versione dark.
Montaggio incredibilmente elegante e pulito descrive all'intro il personaggio di Tom Ripley: una moltitudine di linee che si intersecano tra loro, per indicare che non ha una propria identità: meraviglioso ed emozionante inquadrare molti paesaggi italiani, che descrivono perfettamente un'Italia turistica e ricca di sfarzo e musica.
L'uso della musica jazz è sensazionale, quasi ossessiva: difatti, Tom all'inizio del film, prima di partire per l'Italia, s'impara a memoria tutti i musicisti e le loro canzoni, per impossessarsi della fiducia di Dickie.
Un thriller avvincente, ricco di suspense, colpi di scena, suggestione ma allo stesso tempo ti immedesimi nel villain, optando l'idea di vivere una vita di svago, lusso e belle donne alle spese di altri, avendo le mani coperte di sangue innocente.
Quindi, la vera domanda che lo spettatore e il sottoscritto si pone è:
Chi sei veramente, Mr Ripley?